Disturbi dell'alimentazione nei bambini a Bologna: cosa fare?
Sempre più spesso i genitori temono che i loro bambini abbiano problemi con l’alimentazione, anche perché l'età media della comparsa dei sintomi di tali problematiche si è notevolmente abbassata. Tanti sono, quindi, i genitori che si rivolgono alla valutazione specialistica per i disturbi dell'alimentazione nei bambini Bologna, in modo tale da intervenire tempestivamente ed evitare che il problema diventi cronico durante l'adolescenza.
È bene precisare che non tutte le difficoltà che si presentano con il cibo sono indice di un vero e proprio disturbo del comportamento alimentare, può trattarsi anche di momenti transitori normali nella crescita del piccolo. È importante quindi imparare a distinguere questi episodi dai sintomi reali.
Disturbi dell'alimentazione nei bambini Bologna: quali sono?
Nei primi quattro anni di vita del bambino è normale che l'approccio al cibo sia sperimentato in maniera graduale. Gli episodi di rifiuto del cibo sono comuni, soprattutto a partire dai due anni con l’insorgenza della neofobia alimentare. Generalmente, durante l'età evolutiva i bambini tendono ad evitare le uova, i legumi e le verdure, ma si tratta comunque di una fase transitoria, in cui il bambino prende confidenza con gusti e consistenze, che tende poi a risolversi da sola. In questa fase è importante che i genitori accompagnino i bambini verso la risoluzione delle loro difficoltà, altrimenti il rischio è che la neofobia diventi selettività.
I veri e propri disturbi dell'alimentazione nei bambini sono però ben altra cosa: parliamo infatti di problematiche che se non vengono risolte possono cronicizzarsi e incidere sul benessere psico-fisico del piccolo. Alcuni di questi disturbi in passato comparivano durante l'adolescenza, adesso l'età di esordio si è anticipata, per cui è fondamentale il ruolo dei genitori che dovrebbero prestare attenzione ai segnali di rischio, spesso sottovalutati. I disturbi dell'alimentazione nei bambini più frequenti sono:
- alimentazione selettiva: si presenta quando il bambino mangia solo alcune categorie di cibo, escludendo tutte le altre. Questo rifiuto può essere dovuto ad alcune caratteristiche sensoriali degli alimenti, che generano avversione nel bambino come l'odore, il colore e la consistenza;
- disfagia funzionale: si verifica quando il bimbo fatica a deglutire cibi solidi e liquidi, può essere causata da diversi fattori tra cui un trauma legato al cibo, se ad esempio ha rischiato di soffocare per un boccone di cibo o se ha visto qualcuno che stava soffocando;
- disturbo della ruminazione: qui il bambino tende a rigurgitare il cibo per almeno un mese, per cui è irritabile e affamato Il cibo rigurgitato viene poi rimasticato, sputato o ringoiato dal bambino stesso, che ha in bocca per poi rimasticarlo e sputarlo o ingoiarlo nuovamente, tutto ciò può portare ad una grave malnutrizione;
- anoressia nervosa infantile: in questo caso si osserva una significativa perdita di peso causata dal rifiuto del bambino di alimentarsi adeguatamente;
- bulimia nervosa: i casi più precoci si manifestano intorno agli 8 anni, ma generalmente l'esordio avviene durante l'adolescenza. Tale disturbo comporta degli episodi di grandi abbuffate in breve tempo seguite poi da condotte compensatorie come il vomito autoindotto, abuso di lassativi e diuretici, attività fisica eccessiva.
Conoscere le varie tipologie di disturbi dell'alimentazione nei bambini a Bologna è importante per capire come muoversi a partire dal riconoscerne le cause.
Le cause dei disturbi dell'alimentazione nei bambini
Sono diversi i fattori che contribuiscono all'insorgere dei disturbi dell'alimentazione nei bambini e non convergono in un'unica direzione. L'origine è spesso un mix tra le caratteristiche innate del bambino, stress psicosociali e difficoltà di regolazione emotiva. I fattori possono essere predisponenti, perché indicano una vulnerabilità che può essere determinata da una dimensione genetica (come il temperamento del bambino), ambientale (interazione disfunzionale bambino - caregiver), psicologica (bassa autostima, insoddisfazione corporea).
Ci sono poi fattori precipitanti che, invece, determinano l'esplosione del disturbo in quei bambini che presentano una predisposizione: eventi traumatici, lutti, malattie e conflitti familiari. Infine, i fattori di mantenimento sono quelli che favoriscono la persistenza del disturbo attraverso un circolo vizioso in cui le conseguenze fisiche e psicologiche del disturbo permettono lo stabilizzarsi di stati depressivi, ansiosi e d'insoddisfazione.
In che modo i genitori possono essere d'aiuto?
Nel caso in cui si osservino dei comportamenti alimentari non congrui all'età del bambino, il consiglio è quello di rivolgersi ad uno specialista di nutrizione pediatrica il più precocemente possibile. Infatti, più è tempestivo l'intervento, migliore è la prognosi per i disturbi dell'alimentazione nei bambini Bologna.
Ciò consente di evitare possibili complicazioni, perché un disturbo in età infantile spesso assume caratteristiche di continuità durante la crescita, per cui potrebbe cronicizzarsi o ripresentarsi attraverso altre tipologie di disturbi emotivi e comportamentali.
Affidarsi a esperti specializzati, come ad esempio una psicologia infantile, una nutrizionista pediatrica e altre figure professionali specializzate nell'area materno infantile possono valutare la situazione legata a disturbi dell'alimentazione nei bambini a Bologna in maniera globale e consigliarti come intervenire nel migliore dei modi.
Qualche consiglio utile per gestire la situazione:
- gestire la rabbia anche a tavola, limitando quanto più possibile le battaglie per il controllo del cibo e i conflitti familiari relativi all'alimentazione;
- evitare metodi coercitivi, ricatti o lotte di potere con il piccolo;
- proporre a tavola un'alimentazione variegata ed equilibrata;
- fornire dei limiti chiari.
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